Chi è online

 5 visitatori online

OLTRETOMBA


Molte religioni e filosofie, anche primitive, ritengono che l'uomo non sia solo materia e che non sia totalmente estinguibile. Credono che una parte o una forma dell'uomo prosegua la sua esistenza in un mondo ultraterreno raggiunto dopo la morte.

La collocazione di tale mondo è stato indicato, dalle varie culture, o sotto terra o al di là dei confini del mondo conosciuto, quindi oltre i fiumi o i mari o le terre note o nel cielo od oltre il cielo stesso.

Tali altri mondi possono essere slegati ma pur sempre complementari al mondo terreno.

L'antica pratica dell'inumazione dei morti sembrerebbe derivare dalla concezione della terra Madre, cui si intende rimandare l'uomo a conclusione di parte del suo ciclo vitale; la pratica dell'affidamento dei defunti alle acque dei fiumi o dei mari parrebbe significare l'analogo rinvio all'oceano primitivo; la cremazione abbrevia i tempi della decomposizione corporale ed anticipa, tra fiamme e fumi, l'ascesa al cielo delle componenti spirituali dell'uomo, mentre la dispersione delle sue ceneri concorrerebbe a partecipare alla pratica della riproduzione dei cicli della vita.

Nei sogni, nell'immaginario e nelle arti, ai morti sono state date sembianze umane, quali avevano in vita, ma prive di consistenza corporea, trasparenti, leggere, svolazzanti, prive di voce chiara e di colore, serene od umbratili, perennemente vaganti.

Nelle religioni arcaiche l'oltretomba era un mondo comune a tutti i morti. Successivamente nacquero differenziazioni tra meritevoli e non, rinviati a mondi di premio o di punizioni, guadagnati dai diversi comportamenti in vita od anche soltanto dovuti al loro stato sociale.

Alla morte si operava la distinzione fra uomini e donne, regnanti e governati, iniziati e non iniziati, eroi o codardi, titolati o anonimi, buoni o cattivi.

Ai primi veniva riservato un Eliso o  luogo di delizie, i secondi erano destinati a permanere in luoghi tristi o pieni di triboli. I Greci avevano i Campi Elisi per gli uni e l'Ade per gli altri. Antichi Germani e Giapponesi avevano il Walhalla e il Palazzo del Sole, come la greca Isola dei Beati, per gli eroi o guerrieri caduti in battaglia.

Analoghi paradisi  e inferni sono previsti da Ebrei, Cristiani e Musulmani.
Il Buddismo, che afferma l' inscindibilità del Bene e del Male, non prevede premi e punizioni in altri mondi bensì reincarnazioni nobili o degradanti sulla base dei comportamenti in vita.
Romani ed Egizi prevedevano l'oblio come massima punizione dopo la morte. Viceversa l'apoteosi dei Romani o la mummificazione dei faraoni egizi celebrava l'oltretomba privilegiato e raro che conduceva alla esaltazione e premio massimo consistente nella deificazione e nell'immortalità.

Del tutto diversa è la posizione religiosa e filosofica del pensiero Veda, o Mazdeistico o Zoroastrico (oggi Parsismo), che ritiene l'Universo derivato da un Uomo primigenio, o "Macrantropo" o "Purusha" che si smembrò dando origine agli uomini e alla vita e che tende a ricomporsi nell'uno e nel tutto ("apocatastasi" o ritorno al mondo della primitiva perfezione).

 

 
 

 

joomla template