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5 visitatori onlineRELIGIONE
In parallelo con la rinascita della natura legata alla ciclicità rigeneratrice delle piene del Nilo, si riteneva che la vita umana fosse soggetta ad un rinnovarsi attraverso la morte intesa come stagione di attesa di una simmetrica rinascita. La tomba diventa abitazione temporanea e rappresentazione della morte, occasione di contatto tra due dimensioni dell’ esistenza ciclica. Come il sole va a nascondersi ad occidente così gli Egizi credevano che il Faraone-Re-Dio-Sole va ad occultarsi sotto l’orizzonte umano. Per gli Egizi il Sole-Ra viaggiava dopo il tramonto oltre l'ovest, sulla Barca della Notte, nel mondo degli Inferi. Il Libro dei Morti gelosamente custodito raccoglieva le formule magiche per la divinizzazione del defunto. L'essere Spirituale si componeva di tre parti o qualità il “Ka”, il “Ba”, e l’”Akh” (rispettivamente: la forza vitale, la psiche, il potere magico). Tali qualità nell' Antico Egitto si ritenevano possedute solo da dai Re o Faraoni, degni di assurgere a divinità dopo la morte. I rituali funebri si occupavano di verificare le qualità e di purificarle. I rituali, religiosi in genere (non solo quelli funebri), erano così numerosi e dettagliati da impegnare per intere giornate i templi consacrati che si affiancavano alle piramidi. Per gli Egizi il regno spirituale coincideva con quello fisico, per questo esistevano migliaia di dei e per questo ogni animale ed ogni oggetto possedeva poteri magici in quanto manifestazione divina. |
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Arte, scienza e religione, nella cultura egizia si fondevano in un sapere unico. I simboli dell’una esperienza appartenevano anche alle altre due. Tra gli amuleti più ricorrenti si pone l’Occhio di Horo, raffigurante il profilo della testa del Dio Falco, onorato come figlio di Osiride e di Iside, quindi del Sole e della Luna, signore della profezia, della musica, dell'arte e della bellezza, simbolo della nobiltà, archetipo dei faraoni, giudice dell’eternità. I suoi segni grafici ricongiungono i simboli matematici legati ai valori frazionari 1/2, 1/4, 1/8, 1/16, 1/32, 1/64, che sommati portano all’incompletezza dell’unità, prossima alla immortalità. L’amuleto era adottato come strumento di misura ed era ricorrente come porta-fortuna sia nell’abbigliamento comune sia nelle vestizioni funebri.
Erano diffusissimi gli amuleti di vario tipo e venivano rispettati come sacri numerosi animali, associati a relative prerogative delle divinità. In particolare il Falco (la Natura, o Ba degli dei) il Toro nero, Api, (il dio Pta poi Serapide), il Toro bianco (Ra-Atun, il Sole), l'Airone rosso (il Ba, poi Fenice), l'Ariete (l'anima di Osiride), l'Avvoltoio (il principio femminile), lo Scarabeo (il principio maschile), la Scimmia (il Bah di Thoht), il Cane (il Ba di Anubis), il Serpente, la Scrofa, la Leonessa. Erano onorati l’oca come madre degli dei, il coccodrillo per la sua forza, saggezza e aggressività, l'ippopotamo per la forza, il rigore e la fertilità. “Pesando" l'anima dei defunti la si interrogava anche sul rispetto portato alla Natura e agli animali in particolare |
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