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TUTANKAMON


Il suo nome significa "immagine vivente di Amon” così cambiato dal suo nome originale che era Tutankaton  (“immagine vivente di Aton”) quando giunse al potere (XVIII Dinastia) all'età di nove anni col chiaro intento di un ritorno all'ortodossia religiosa che venerava  il Dio Amon,  già avviato dal predecessore in opposizione ad Akenaton.

Poiché morì a soli 19 anni, malaticcio, si crede che i tesori della sua tomba non gli appartenessero tutti ma provenissero da altre sepolture dei predecessori.

Forse la morte improvvisa e precoce del sovrano aveva fatto costruire o adattare in fretta la sua piccola tomba (solo metri quadrati 100).

Fu seppellito nella Valle dei Re, ad 8 metri di profondità nella pietra viva. La tomba è restata sconosciuta ai profanatori per oltre 3000 anni e ci ha consegnato un tesoro, pressoché intatto, di 6000 cimeli tra cui pezzi di assoluto valore storico ed artistico.

Tra i numerosi eccezionali reperti spicca la arcinota maschera d'oro che riproduce il suo viso nell'immediato post-mortem.

È una maschera in oro massiccio, lapislazzuli e paste vitree, del peso di circa 10 kg.

Il faraone indossa la nemes; sulla fronte risaltano l'avvoltoio e il cobra, simboli delle dee dell'Alto e Basso Egitto. Gli occhi sono riprodotti con ossidiana e quarzo. L'interno della maschera reca iscrizioni in geroglifico del “Libro dei Morti”.

Non esistono oggettive “maledizioni del faraone” o “della mummia” eppure questa maschera, alcuni amuleti e la statuaria, provenienti dalla tomba di Tutankamon esercitano un fascino speciale: se ne avvertono magici riflessi e voci misteriose che rinviano a segreti arcani.

Le millenarie pratiche alchemiche degli Egizi traspirano in questi cimeli ammiccando a verità supreme a loro familiari che a noi è dato  di sospettare e non di capire.


 

 

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