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MAZZINI (1805 - 1872)


Nato nella Genova allora francese (Primo Impero Napoleonico), vestiva sempre di nero per esporre il lutto dovuto alla patria italiana perduta.

Primo autentico grande Padre della Patria dell'Italia moderna che vedeva unita indipendente laica e repubblicana.  Filosofo, scrittore, giornalista, illuminato ed europeista ante-litteram, promotore dei diritti della donna, nemico della Chiesa (di madre giansenista).

Vagheggiava una Giovine Italia, con una Giovine Germania, una Giovine Polonia ed una Giovine Europa. Ideologo dei rispettivi movimenti, romantico rivoluzionario, capo della Carboneria, ripetutamente imprigionato ed esiliato, sempre fuggito e ritornato alla ribalta.

Il Cancelliere Metternich dichiarò di aver avuto più fastidi da Mazzini che da Napoleone

o da Papi o altri Re e lo descrisse come  "brigante pallido magro e cencioso, eloquente come la tempesta, ardente come un apostolo, astuto come un ladro, disinvolto come un commediante, infaticabile come un innamorato".

Cavour temeva le idee repubblicane di Mazzini e abilmente lo osteggiò e lo scavalcò.

Nelle elezioni del 1866 (già scomparso Cavour) Mazzini venne eletto al Parlamento Nazionale ma la Camera ne annullò la nomina pretendendo l'attuazione delle precedenti condanne. Rieletto ad una seconda votazione gli fu annullata la nomina per le medesime ragioni. Alla terza votazione la Camera dovette accettare la sospensione di pena ma Mazzini rifiutò la nomina per non dover giurare fedeltà ai Savoia.

Nel 1870, amnistiato, partì con volontari verso la Sicilia contro lo Stato della Chiesa, di nuovo arrestato (a Palermo) e imprigionato (all’Elba) evase e fuggì clandestino a Pisa dove morì nel 1872.

Riposa mummificato nel suo Mausoleo a Staglieno (Genova) con l'epitaffio "IL CORPO A GENOVA, IL NOME AI SECOLI, L'ANIMA ALL'UMANITÀ


           

 

 

 

 

 

 

 

         Tomba di Giuseppe Mazzini - Cimitero di Staglieno (Genova)


 

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