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CAIO CESTIO


La piramide Cestia, opera del I secolo a.C. ispirata alle piramidi egizie dopo la conquista dell’Egitto (31 a.C.),  era stata innalzata per se stesso dal sacerdote Caio Cestio, sulla via Ostiense a Roma.

E’ alta m. 36,40  con base quadrata di lato m. 29.50 . Si tratta di opera cementizia rivestita di marmo di Carrara, con camera interna di mq 23 con volta a botte, murata alla sepoltura.

Le pareti hanno affreschi con figure di ninfe e vasi lustrali. Sulle pareti sono dipinte quattro vittorie alate con in mano una corona e un nastro.

Nel III secolo d.C. fu incorporata nelle Mura Aureliane. Nel Medioevo fu ritenuta Tomba di Remo.

Resta l’unica Piramide sopravvissuta a Roma.

E’ superata in altezza solo dalle tre grandi piramidi di Giza.

La notevole altezza e l’angolo acuto sono stati permessi dall’adozione del materiale cementizio.

Pur essendo esplicita ripetizione della tipologia egizia, la Piramide Cestia assume personalità affatto diversa: quelle egizie hanno facce con pendenza relativamente dolce, ispirata alle dune del deserto per la maggiore armonia paesaggistica ed al contempo sono sufficientemente ripide per renderle solenni e per scoraggiarne l’ascesa materiale dei visitatori e per poter simboleggiare la calma ascesa spirituale; la Piramide Cestia accentua la verticalità per i suoi significati simbolici ma soprattutto è stata voluta più svettante per meglio aderire e competere, primeggiando, con il più fitto tessuto urbano circostante.


 

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