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IL MARE


Al primo dilemma, se la vita sia stata creata dal nulla da un unico Artefice Supremo, si affianca il secondo dilemma, se sia stata creata immutevole e finita così com’è oggi od in forme primordiali successivamente evolute. L’Artefice potrebbe anche averla voluta mutevole, dettandone i modi e i mezzi delle trasformazioni.

Nell’ipotesi che la scintilla iniziale della vita non si sia prodotta sulla Terra ma vi sia pervenuta da altri mondi, sotto forma di microrganismi od altra polvere cosmica, è verosimile che questi più probabilmente si siano depositati nel mare, visto che le sue acque coprono oltre i 7/10 del pianeta attuale ed ancor più estese erano nel passato lontano.

Anche nell’ipotesi che la vita si sia prodotta spontaneamente sulla Terra, si nota che gli ambienti marini dispongono da sempre di condizioni favorevoli al suo nascere e svilupparsi. In prossimità della superficie si generano fenomeni di fotosintesi analoghi agli equivalenti vegetali terricoli. Molti fondali sono ravvivati da flussi vulcanici ricchi di sostanze gassose ed organiche ed elettriche, sufficienti ad innescare processi di vita primordiale.

A sostegno della teoria che la vita animale sulla Terra sia partita dal mare si hanno riprove scientifiche nella dimostrata discendenza di molti animali terrestri da animali marini.

La catena alimentare sottomarina che parte da organismi semplici, tra i quali anche il plancton e le alghe, dispone di una ottimale contiguità fisica senza particolari ostacoli che garantisce sicuro agevole abbondante nutrimento a tutti gli organismi. A conferma dell’idea che il mare sia più ospitale si nota che molti mammiferi terricoli (tra cui 80 specie di cetacei) circa 50 milioni di anni fa hanno fatto ritorno al mare per restarvi.

Sotto la sua immensa superficie di 360 milioni Kmq, con un volume di circa 1.400 milioni Kmc  (pari al 99% dello spazio vitale del nostro pianeta) vivono 32.000 specie di pesci, 110.000 specie di molluschi e 40.000 specie di crostacei marini.

Diversamente dagli habitat di superficie, quelli marini godono di una relativa maggiore protezione dalle influenze esterne come della migliore regolarità degli eventi climatici. Ne ha beneficiato l’evoluzione della flora e della fauna perché meno esposta agli sconquassi propri ed astrali della superficie.

La furia devastatrice dell’uomo, che ha asservito il pianeta ai propri bisogni e capricci, ha distrutto molti ecosistemi ma fortunatamente non ha ancora intaccato a fondo quelli marini, pur attingendone annualmente 80 milioni di tonnellate di organismi.

Il mare conserva ancora molti misteri. Ospita piccoli organismi e innumerevoli specie superiori tuttora sconosciuti, celati in anfratti e profondità abissali inesplorate.

Prima di averne l’attuale confidenza l’uomo temeva il mare e lo venerava e ne faceva discendere miti, divinità e mostri. Molte mitologie di popoli isolani o costieri o marinari hanno articolato importanti cosmogonie che pongono il mare alla radice della nascita del mondo e dell’uomo (vedere scheda ORIGINE/ORIGINI DEL MONDO NELLE RELIGIONI e successiva IL MARE NEI MITI).


 
 

 

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