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IL CICLO


A tutta prima il Mondo appare, come tutte le massime opere d’Arte, libero da regole. Sembrano slegate e indipendenti le componenti dell’ar­mo­nia generale. Sembra non esistere il tempo.

Pian piano scopriamo invece che tutto è interconnesso e tutto è regolato da un orologio cosmico.

Il Sole sorge e tramonta, tramonta e sorge. In una sola notte la Luna si sposta lentamente da oriente a occidente e scompare. Nell’arco di pochi giorni la Luna non è più uguale a sé stessa ma cambia di forma, nell’arco d’un mese cresce decresce e scompare e poi di nuovo cresce decresce e scompare.

Da un’ora all’altra le stelle, che sembravano fisse, ruotano in una placida ed eterna giostra celeste.

I capricci del vento agitano il mare, le piante, le nuvole, mascherando il loro muoversi altrimenti lento e impercettibile.

Tutta la natura risente dell’orologio invisibile e inesorabile.

All’alba il gallo canta il buon giorno. Al tramonto le rondini garriscono la buona notte.

In maniera meno appariscente ma altrettanto profonda altri animali vivono lo scorrere del tempo.

La vegetazione mostra in maniera più macroscopica il fluire delle stagioni.

Spesso in moltissimi animali è la primavera la stagione degli amori cioè il tempo del loro accoppiamento per la riproduzione, dopo di che ciascuna specie impiega un tempo suo proprio per la dischiusa delle uova o per la nascita dei cuccioli.

Annualmente alcuni pinguini effettuano estenuanti marce nelle tormente di neve per andare a depositare e covare le uova in lontani luoghi desolati.

Annualmente alcune tartarughe esotiche vanno a nascondere le uova nella sabbia prossima all’acqua che ospiterà i nascituri. Alcune tartarughe nostrane in autunno vanno in letargo fino alla primavera.

I salmoni risalgono la corrente dei fiumi per andare a depositare le uova alle sorgenti, in autunno se hanno quattro anni, in primavera se ne hanno due, in estate se ne hanno uno.

Molti animali selvatici hanno il ciclo riproduttivo annuale. Altra conferma dell’esistenza d’un orologio biologico negli animali è la costanza di durata della gestazione in ciascuna specie.

Anche gli uomini sottostanno a rigide regole di ciclicità soprattutto per il concepimento e la gestazione.

Nelle piante il seme impiega spesso un anno per prodursi mentre la terra che lo accoglie è quasi sempre pronta a svilupparlo; negli uomini succede un po’ il contrario: il seme, nel maschio adulto, si rigenera pressoché senza interruzioni mentre l’ovulo, che dovrà accoglierlo nella femmina adulta, impiega circa un mese a riformarsi.

Per la legge degli uomini si è considerati maggiorenni a diciotto anni, a quell’età scattano i diritti e i doveri degli adulti, come il servizio militare o l’avvio di attività commerciali o professionali o il diritto a guidare l’automobile. Per la natura gli uomini sono maggiorenni a circa dodici anni quando l’organismo sviluppa le capacità della procreazione: si smette di essere bambini e si diventa giovanottio signorine capaci di mettere al mondo altri bambini.

Quest’età della crescita, detta pubertà, si manifesta anche con segni esteriori: in maschi e femmine con l’apparizione della peluria al pube e sotto le ascelle, nelle femmine con l’inizio dell’accrescimento del seno e le Lacrime del Sole o menarca o ciclo femminile o mestruo, che significa mensile, perché si ripeterà con cadenza mensile, o più esattamente lunare, fino a quando quella giovane non deciderà di diventare madre.

Le Lacrime del Sole sono rivoli di sangue diluito che si formano nel corpo femminile quando il suo ovulo non incontra il seme maschile.

Il Sole è il cuore della Terra, suo padrone, suo primo motore, sua prima anima, suo primo nutrimento. Il suo fuoco generoso generatore vuole che la vita si rinnovi, per questo piange quando viene impedita una nuova esistenza.

Le sue lacrime rosate sono sangue del suo rosso fuoco spento dalle lacrime bianche della delusione.

Gli antichi Egizi adoravano il Dio Sole come principale artefice della vita, forza maschile, avente ciclo giornaliero e adoravano la Dea Luna, sua sposa, come rappresentazione femminile, avente ciclo mensile.

Nelle galline la produzione delle uova può essere giornaliera e, fecondate o non fecondate, vengono espulse con un ‘coccodè’.

Nella donna la produzione dell’ovulo è più lenta perché più laboriosa; la sua espulsione, se non fecondato, è più lenta più laboriosa più dolorosa; la sua elaborazione, se fecondato, è molto più lenta più laboriosa più dolorosa più miracolosa.

Nel mondo vegetale un terreno fertile resta sostanzialmente tale per l’intero periodo dell’anno però la pioggia o la siccità potranno consentire o impedire alla pianta, o ad un suo embrione, di suggere i sali della terra mentre il Sole o il freddo potranno avviare o bloccare i processi chimici di trasformazione dei minerali in nutrimenti.

Nelle piante i caratteri genetici sono tutti apportati dal seme, il terreno apporta unicamente l’alimento e lo stimolo per il suo sviluppo.

Negli uomini invece il seme maschile apporta solo metà del patrimonio genetico, l’altra metà è data dall’ovulo femminile.

In natura non esiste una scala di valori: ogni creatura ha pari dignità delle altre eppure c’è una scala evolutiva che vede alla base i minerali, elementi primordiali essenziali ma statici, senza vita, senza capacità di autoriproduzione; poi vengono i vegetali, dotati di vita quindi di nascita crescita riproduzione morte ma senz’anima cioè senza sentimenti né parola né moto; infine gli animali, che aggiungono l’anima, i sentimenti, l’ampia libertà di movimento, il linguaggio, la memoria, la socialità, l’indole.

Tra questi si distinguono gli uomini, che hanno perfezionato il linguaggio, l’intelletto, l’industriosità.

In natura la donna, con l’uomo, si è sviluppata per ultima, quindi in cima alla scala evolutiva. La permanenza dell’ombelico e dei capezzoli nei maschi e la atrofizzazione del pene nella donna prova che un tempo non esistevano i due sessi distinti ma un’unica figura ermafrodita dotata dei due caratteri dalla quale si svilupparono la femmina e il maschio. Anche la Bibbia racconta che la Donna fu l’ultimo atto della Creazione.

Questo significa che sia per la Religione sia per la Scienza la Donna è la più giovane creatura della Natura, sua massima espressione e sintesi.

La bambina che entra nella pubertà è la sintesi del passato alle soglie del futuro non solo suo ma del Mondo.

Ha buone ragioni il Sole per piangere quando vede negato il miracolo della vita?


 

 

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