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IPAZIA

 
 
                                                                 

Massima filosofa, astronoma e matematica, al centro della cultura classica dominata da Alessandria d’Egitto all’apice del suo splendore, nel 415 d.C. la pagana Ipazia fu brutalmente uccisa dalla follia religiosa; il suo corpo dilaniato da schegge di coccio fu smembrato, bruciato e disperso secondo un rituale riservato alle streghe.

L’insufficienza documentale offre ipotesi contrapposte sulle cause dello scempio. L’interpretazione più accreditata vede Ipazia vittima di fanatici cristiani, istigati dai Decreti dell’Imperatore Teodosio, che imponevano la distruzione delle sopravvivenze pagane, e sobillati prima dal Vescovo Teofilo poi dal Vescovo Cirillo. La Chiesa Cristiana ribalta la responsabilità sugli ebrei e sui pagani e venera come santi sia Teodosio sia ambo i Vescovi.

La Storia ha sempre creato adeguate echi di risonanza intorno ai grandi personaggi che hanno inciso sulla evoluzione e perfino sulla involuzione dell’uomo (come accaduto per Erostrato, Totila, Attila, Alarico, Hitler), stranamente ha invece trascurato la pur rara e lodevole grandezza di Ipazia. Forse per tardivo pentimento i responsabili della sua morte si sono adoperati di far dimenticare i suoi meriti per sottacere le proprie colpe.

Con l’espansione dell’Impero Romano era andata scomparendo la millenaria civiltà  egizia ed affievolendosi la preminenza della cultura greca. Nel IV secolo d.C. prosperava la nuova capitale commerciale e culturale formata da Alessandria d’Egitto, fondata sette secoli prima da Alessandro Magno, che ereditava e sviluppava il sapere dell’intero Mediterraneo. Le sue ricerche abbracciavano tutti i campi dello scibile umano e si manifestavano con lo sviluppo degli studi e con la costruzione di splendidi monumenti annoverati tra le massime meraviglie dell’epoca, quali la mitica Biblioteca e il Faro di Alessandria.

Tra le figure più influenti della città spiccava Ipazia, non dotata di carica politica ma di massimo prestigio personale, tanto da ispirare le importanti decisioni sociali. Il prestigio le derivava dalla statura culturale di filosofa, astronoma, matematica. Era a capo della Scuola Alessandrina supportata dalla celebre Biblioteca che aveva raccolto, copiato e tradotto, oltre 700.000 volumi d’ogni disciplina  e provenienza geografica.

Unica erede locale del platonismo revisionato da Plotino, aveva coltivato la filosofia come base di tutte le comprensioni religiose, letterarie, artistiche e scientifiche. Aveva sviluppato approfondimenti matematici nell’Algebra, nel Calcolo Infinitesimale, nella Geometria Quantitativa e nella Trigonometria.

Come astronoma aveva anticipato le ricerche di Keplero e di Galilei avvertendo la Eliocentricità in luogo della imperante Geocentricità sostenuta da Tolomeo e intuendo la ellitticità delle orbite dei pianeti. Costruendolo con le proprie mani o indicandone le modalità agli allievi, aveva concepito un perfezionamento dell’Astrolabio, principale strumento di navigazione prima del sestante.

La sua originale interpretazione della filosofia e delle Scienze in funzione della praticità l’aveva condotta anche allo studio di un Idroscopio detto Barillio, per la misurazione del peso dei liquidi, e di altri strumenti scientifici.

La violenta scomparsa di Ipazia coincise con la distruzione della quasi totalità dei magnifici templi pagani della città e segnò l’inizio del declino completo della città e della sua cultura, prima basata sulla tolleranza nella commistione soprattutto religiosa.

Tutti i martiri, di qualsivoglia fede laica o sacra, hanno sempre ricevuto menzioni, onori e monumenti. Alessandria è andata distrutta nelle sue esteriorità e nel suo spirito ma è rinata almeno come grande centro urbano che periodicamente scopre frammenti di antiche vestigia. Ipazia è restata nell’oblio, poco citata perfino dai suoi estimatori.

È nei programmi del nostro sito www.anima-morte-eternita.com l’idea di elevarle un monumento virtuale per perfezionare l’elenco delle sue benemerenze, darle un riconoscimento morale postumo e raccogliere gli estimatori intorno a un tavolo di discussione per stimolare l’approfondimento della conoscenza dei suoi insegnamenti.

 

ASSASSINIO DI IPAZIA,       dipinto di C.W.MITCHELL, 1885

 

 
 

 

   

 

 

 

       

 

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