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CESARE LEONE

 

Attraccata ad un molo di tronchi argentati

dondola

una barca rosa e ramata.

 E’ piccola, tremola.

Sul fianco, a mano, c’è scritto

LEONE CESARE – PAPA’.

E’ umile  invito, l’aspetto,

alla semplicità.

Agli uomini eccelsi di mente

 si intestano strade e si innalzano monumenti

secondo il numero di beneficiati  o l’eco lasciata.

S’intitola un modesto natante

a quest’uomo

di meriti grandi e altrettanti

ma profusi soltanto all’amata famiglia:

diletta sorella, moglie e due figli.

Ha convertito gli stenti in nobili consigli

ha fatto amare l’onestà

il lavoro e il rispetto

premiati con l’amore

il successo e il rispetto.

Dagli amici era detto Fred

perchè sognava Astaire

la leggerezza del ballo e l'eleganza

l'armonia, l'intesa e la creanza.

Ha praticato operosità e pazienza

ha raccolto eterna riconoscenza.

Sulla sua calma barca sale

chi in vita l’ha avuto accanto

e chi d’amore ne vede il canto.

Essa non conduce a rive inesplorate

né a belvederi da primato

ma scivola tra prati variopinti

e sotto pergolati profumati.

S’inoltra tra cieli tinti

dai rosa pregni di speranza

da cirri e cumuli colmi di candore

e di riflessi

argentati di saggezza

di  consigli e bisbigli

sommessi.

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